venerdì 5 aprile 2013
Bolzano, carcere di Via Dante invaso dalle zecche. E' ancora emergenza per detenuti e dipendenti
BOLZANO, 4 APRILE 2013 Infooggi-E' vecchia, troppo piccola,
ottocentesca: da anni oramai, l'antica struttura del carcere di Via Dante, che
si affaccia da un lato sul parco del Talvera, lamenta carenze e
problemi che
non sono certo nuovi alle amministrazioni locali e nazionali.Lavori promessi e
mai completati, sovraffollamento, proteste, e da qualche mese, una massiccia
presenza di piccoli e indesiderati ospiti: perché ad aggravare le condizioni
igienico-sanitarie di un luogo mai troppo salubre, ci pensano adesso persino le
zecche, la cui presenza è stata registrata da lavoratori e detenuti indignati.Anche
la caserma della polizia penitenziaria è in piena fase di invasione, tanto da
spingere il sindacato Uilpa a sporgere denuncia, lamentando una condizione
"fuori dagli standard di legge sull'igiene e la salute dei
dipendenti".Già lo scorso novembre, in Comune, si parlava della necessità
di disinfestare carcere e caserma; ora le zecche sono tornate, e si muovono
senza paura, tra finestre, letti, docce, sulle mani di chi è costretto ad agire
quotidianamente negli ambienti che hanno invaso. E' un grosso pericolo per la
salute di chi lavora in una struttuta che oramai è agli sgoccioli; parola di
Maria Rita Nuzzaci, la direttrice del carcere, che dalle pagine dell'
"Alto Adige", racconta di una situazione oramai insostenibile, dove
tre o quattro disinfestazioni l'anno non riescono a debellare un problema tanto
grave, dove i muri ammuffiscono, a causa della vicinanza al fiume, dove
l'atmosfera sembra più "asburgica" oggi che cento anni fa.A
completare il quadro, ci si mettono i topi, che attraversano saltuariamente i
corridoi del carcere prima di giungere al Talvera, rendendo sempre più urgenti
i lavori per la costruzione del nuovo carcere a Bolzano Sud.In occasione della
tradizionale visita del Vescovo ai detenuti nei giorni della Pasqua, la Nuzzaci
aveva ultimato l'ultimo report sulla mancanza di attrezzature, finanziamenti,
interventi per la manutenzione, persino materiale di cancelleria; ma della
prima pietra al cantiere di Bolzano Sud, che il subcommissario incaricato dal
ministero degli interni, Luis Durnwalder, aveva promesso entro la fine del
2012, non c'è traccia.Il progetto del nuovo carcere, complice la crisi, è
sparito da sei mesi, ogni comunicato stampa ufficiale sembra essersi
volatilizzato, gli appelli delle cariche pubbliche, da Franco Corleone, ex
sottosegretario alla giustizia, al prefetto di Bolzano Valerio Valenti,
verranno per qualche tempo accantonati. Realisticamente, lavori che andrebbero
realizzati con la massima urgenza rischiano di lasciare al carcere di via Dante
il tempo necessario per cadere definitivamente a pezzi.
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